Max Casali e il suo “Secondo a… nessuno!” In evidenza
Musica cantautorale, ironia e giochi di parole per il nuovo album del poliedrico artista
Max Casali oggi è un cantautore al suo secondo album, ma è stato anche speaker radiofonico e ballerino di breakdance. La musica fa parte della sua vita da quando è giovanissimo e continua a portare avanti la sua passione con grande impegno e, nell’intervista a PM, racconta di sé e fa un accorato appello ai media che si occupano di musica.
Prima di arrivare a scrivere canzoni hai avuto esperienze in radio e nel mondo della danza, parlaci del tuo esordio artistico…
Da ragazzino, con la musica di Lucio Battisti ed Edoardo Bennato ho avuto una vera folgorazione che mi ha portato ad amare questo mondo e così ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta, poi ho fatto lo speaker per alcune radio romane e col film Flashdance ho conosciuto la breakdance, ho iniziato a studiarla e a esibirmi per strada e poi a insegnarla. E anche quando mi sono trasferito da Roma a Reggio Emilia, avendo vinto un concorso statale, non ho abbandonato l’arte e anzi, con la maturità, è arrivata la mia fase cantautorale.
E infatti il tuo primo album “Per certi versi” da cantautore è uscito nel 2011…
Sì e, come nel titolo, anche le canzoni sono caratterizzate da ironia e giochi di parole. Dietro a ogni mio disco c’è grande impegno e un lungo lavoro e infatti il secondo cd è arrivato ben cinque anni dopo e lo stile è simile a quello del primo.
La corruzione, la cattiva politica e il femminicidio sono alcuni dei temi di “Secondo… a nessuno!”, parlaci della tua ultima fatica…
Sì ci sono temi di attualità, trattati sempre in chiave ironica, ma ci sono anche tracce più intime. In generale per realizzarlo c’è stato appunto un grande lavoro, con un’importante cura di ogni dettaglio e un’alta attenzione riservata a ogni singola nota. A fare la differenza sono poi gli arrangiamenti ricchi e sontuosi di Valerio Carboni, polistrumentista e sound-maker che ha lavorato con artisti come Gianni Morandi e Alessandra Amoroso e che è tra l’altro l’arrangiatore di “Un giorno mi dirai”, il brano degli Stadio che ha vinto Sanremo 2016.
Progetti per il futuro?
Sono già al lavoro per il terzo disco con cui vorrei cambiare un po’ stile inserendo anche nuove sonorità magari ispirate alla musica elettronica.
Allora grazie Max e in bocca al lupo…
Crepi, ma prima di chiudere posso fare un appello ai media che si occupano di musica, in particolare radio e magazine?
Certo…
Ecco vorrei dire che nel mondo della produzione musicale c’è un sottobosco ricchissimo di personaggi di altissima qualità a cui sarebbe giusto dare più spazio. Promuoviamo anche un po’ di musica emergente, non soffochiamo la creatività pensando solo ai big. A questo tema ho anche dedicato un pezzo nell’album, si intitola “La i-dea bendata” e spiega che per sfondare serve sia un po’ di fortuna che qualcuno che si prenda la briga di credere nei nuovi talenti e si occupi di farli crescere e di promuoverli.
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