Einaudi tra i ghiacci per salvare l'Artico In evidenza
L'obiettivo di questa suggestiva campagna di Greenpeace è fermare le attività umane invasive nell'Artico, come trivellazioni petrolifere e pesca intensiva, per preservare l'ambiente naturale.
Proprio in questi giorni, l'OSPAR, la commissione internazionale deputata alla conservazione dell'Atlantico nordorientale, sta discutendo sull'istituzione di un'area protetta di oltre 226mila chilometri quadrati, nelle acque internazionali del Mar Glaciale Artico. Il comitato scientifico dell'OSPAR ha riconosciuto il forte rischio cui il surriscaldamento globale sottopone questa regione, e per questo Greenpeace supporta e chiede l'istituzione di un “Santuario Artico” in cui sia vietata qualsiasi attività industriale ed estrattiva.
"Arrivare qui è un'esperienza incredibile - ha detto Einaudi -. L'Artico non è un deserto, ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest'area meravigliosa e suonare una mia composizione ispirata alla bellezza dell'Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l'importanza dell'Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi". Einaudi si è unito all'appello firmato da quasi otto milioni di persone per chiedere alla comunità internazionale di sottoscrivere al più presto un accordo che protegga l'Artico dallo sfruttamento e dai cambiamenti climatici.
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