Sono due ragazze di Pittsburgh le vincitrici del primo Contest Paolo Urbani In evidenza
Premiate in occasione del galà conclusivo all'Università dei Sapori
Si è concluso lo scorso venerdì 8 aprile il coinvolgente percorso di 14 aspiranti chef statunitensi, finalisti del primo Culinary Contest indetto dalla Fondazione Paolo Urbani e dall'Università dei Sapori. Si è trattato di un evento di caratura internazionale, mirato a diffondere la cultura del tartufo, prodotto tutto italiano, oltreoceano. Un'esperienza formativa unica, soprattutto per dei ragazzi che hanno deciso di fare della loro passione, la cucina, anche una professione.
Primo e secondo posto sono stati combattutissimi, con meno di mezzo punto di differenza, ma alla fine il verdetto è andato a favore del “Team Soigné”, composto da Rachel Walton e Samantha Santti dell’Art Institute di Pittsburgh, che hanno proposto un gelato al tartufo di foie gras con insalata di sedano compresso e lenticchie e riso Granola e un petto d'anatra con ripieno di mousseline al tartufo e pelle in crosta al tartufo.
Secondo posto per la squadra “Truffle Bound” da Tampa, in Florida e terzo posto per il duo californiano di Orange County, “Berets”. E' stato inoltre assegnato a questi ultimi il premio della critica, che hanno proposto un piatto di ispirazione tutta umbra: pancetta brasata al tartufo con purea di cavolfiore e tartufo, mesa crumble e cracker alle olive guarniti con una salsa piccante di melagrana. Il premio speciale era previsto per la ricetta in grado si sviluppare un prodotto commercializzabile che Urbani Tartufi potrebbe produrre con la garanzia che il nome degli studenti vincitori, così come quello del campus di provenienza, sarà presente sul packaging del prodotto stesso.
Un concorso di prestigio, al quale hanno partecipato 50 squadre, ciascuna composta da due studenti iscritti a programmi di cucina e provenienti da College statunitensi, e che hanno avuto 14 giorni di tempo per creare e sviluppare due ricette, secondo principi di originalità, creatività e innovazione: Chef's tasting (dolce o salato) e Main Dish. Entrambi i piatti ovviamente dovevano avere, pena esclusione, il tartufo come ingrediente principale e obbligatorio.
Le prime selezioni sono avvenute nel mese di febbraio: una giuria composta da un membro dell’Ufficio ricerca e sviluppo di Urbani Tartufi e da uno Chef di Università dei Sapori hanno vagliato le proposte, riducendo il numero delle squadre a 7.
I 14 finalisti hanno avuto accesso a borse di studio offerte dalla Fondazione Paolo Urbani, che hanno consentito loro di seguire un percorso formativo intensivo presso la sede dell'UdS, focalizzato sulla cultura del tartufo; inoltre, sono stati insigniti dell'onorificenza di Ambasciatore del Tartufo Oltreoceano.
Alla fine del soggiorno-studio, le squadre hanno riproposto i loro piatti vincenti in occasione dell'evento organizzato ad hoc venerdì 8 aprile nella sede del Centro internazionale di Formazione e Cultura dell’Alimentazione umbro, di fronte a una giuria d'eccellenza composta da Riccardo Boresti, Production Manager della Urbani Tartufi, chef Emanuele Mazzella, Michele Italiani, responsabile vendite delle Cantine Briziarelli, la nostra Laura Serra, direttore Marketing di Piacere Magazine, e guidata dall'illustre giornalista enogastronomico Bruno Petronilli.
Ospite di prestigio e madrina della serata è stata Olga Urbani, Ownership del Gruppo Urbani Tartufi, che a proposito dell'iniziativa ha dichiarato: “un progetto che è anche una importante occasione per far conoscere e far continuare nel tempo la storia di un uomo e di una famiglia, quella di Paolo Urbani. Una storia dedicata interamente alla diffusione della cultura del tartufo, della sua antica tradizione e del suo territorio. Per tale ragione riteniamo che il Contest possa essere l'inizio di tante altre attività da portare avanti insieme ad Università dei Sapori. Come mi auguro che possa essere di esempio per altre realtà economiche umbre e di stimolo ad intraprendere percorsi simili”.
L'esperienza della Urbani Tartufi racconta la storia di una famiglia, che dal 1852 è leader ante litteram di un settore di nicchia che ancora ci viene invidiato all'estero. Da sei generazioni, infatti, il gruppo Urbani coltiva ed esporta tartufi, ed è divenuto antonomasia tartufo all'estero.
Paolo Urbani, che riuscì davvero a dare un volto nuovo al gioiello di famiglia, fu insignito anche del titolo di Cavaliere del Lavoro con la motivazione di essere riuscito a creare, intorno al tartufo, una vera e propria realtà economica, fiore all'occhiello dell’Italia nel mondo.
E proprio a lui viene dedicato questo contest, ennesima conferma della lungimiranza e dell'apertura del gruppo Urbani, congiuntamente con l'esperienza nella cultura dell'alimentazione dell'Università dei Sapori. Grande entusiasmo per l'iniziativa, infatti, è trasparito chiaramente anche dalle dichiarazioni della padrona di casa Anna Rita Fioroni, Presidente di Università dei Sapori: “è con grande motivo di orgoglio che prendiamo parte ad un’iniziativa di spessore che mette in sinergia due realtà importanti della nostra regione e che ne esalta la vocazione territoriale. Riteniamo - ha proseguito la Fioroni - che sia proprio questo l’aspetto di maggior rilievo di questo Contest, ovvero la capacità di fare promozione attraverso un percorso di formazione, attraverso il quale avremo nuovi ambasciatori del Made in Italy e del Made in Umbria nel mondo”.
Uno speciale ringraziamento per l'iniziativa è stato inoltre espresso da David W. Hendricksen, General Manager dell'Art Institute, in rappresentanza di una delegazione di 15 top manager USA ospiti di Università dei Sapori per uno Study Tour. Hendricksen ha portato i saluti di tutto lo staff e dei direttori delle scuole AI ed ha parlato anche a nome dei rappresentanti di un altro prestigioso collage americano, Il Kendall College, con cui Università dei Sapori mantiene proficui rapporti di collaborazione. “Abbiamo avuto prova in questi giorni della generosità dell'Italia e dell'Umbria in particolare” ha evidenziato Hendricksen “e ci adopereremo perché un'iniziativa così bella ed importante, con così tanti risvolti positivi, abbia un seguito presso i nostri allievi che sono certo parteciperanno numerosi”.
Un progetto, dunque, dall'ampio respiro, lungimirante e di forte ispirazione e stimolo per tutte le realtà economiche del territorio, nonché l'ennesimo passo avanti per il Made in Italy, che da sempre all'estero è sinonimo di successo e qualità.
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