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I dati della crisi dell’editoria umbra: il caso del Giornale dell’Umbria nel mirino In evidenza

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I dati della crisi dell’editoria umbra: il caso del Giornale dell’Umbria nel mirino
Cifre in calo per la vendita e la diffusione dei quotidiani della nostra regione

Che la situazione dell’editoria in Italia non fosse rosea era cosa nota: in un mercato che resta telecentrico, in cui anche il consumo di notizie online stenta a spiccare il volo, la carta continua a perdere numeri importanti. Lo stesso vale per l’Umbria. A conferma sono arrivati i dati Ads -Accertamento diffusione stampa- pubblicati dalla rivista specializzata Prima Comunicazione, il mensile, nato nel 1973, che racconta come funziona e come cambia il nostro sistema dell’informazione.

L’indagine è incentrata sul numero di copie vendute e su quelle diffuse, confrontando il mese di ottobre 2015 con lo stesso dello scorso anno. Il crollo per i due maggiori quotidiani locali -Giornale dell’Umbria e Gruppo Corriere (che comprende anche le edizioni di Viterbo, Rieti, Sabina, Arezzo, Siena e Maremma- è consistente. Per il Giornale, nell’anno preso in esame, si registra un calo del 19,3 per cento di copie vendute, che scendono di 695 unità, passando da 3.592 a 2.897, mentre del 16 per cento per quanto riguarda la diffusione. Mentre per il Gruppo Corriere un meno 21,2 per cento delle vendite e del 20,2 per cento per la diffusione.

Per le testate extraregionali di Messaggero e Nazione si hanno a disposizione solo dati aggregati, i quali testimoniano comunque un segno negativo per entrambi: -8,4 per il Messaggero, – 9,6 per la Nazione.

La situazione più complessa resta naturalmente quella del Giornale dell’Umbria, caratterizzata da un passaggio di proprietà che lascia aperti diversi punti interrogativi, presentati anche nelle interrogazioni parlamentari ed in Regione. I parlamentari Gianluca Rossi, Valeria Cardinali e Nadia Ginetti hanno ricostruito la vicenda fino alla mancata uscita del giornale- a causa di un presunto contrasto con il nuovo piano editoriale- lo scorso 8 novembre, passando per i licenziamenti dei dieci collaboratori via mail. In tale occasione si è chiesto “quali iniziative intenda intraprendere il Presidente del Consiglio dei ministri al fine di tutelare la libertà d’informazione ed i diritti dei lavoratori de “Il Giornale dell’Umbria””, ipotizzando anche la convocazione di un tavolo di confronto tra le parti, con la presenza della Federazione nazionale della stampa italiana e della Federazione italiana di editori giornali.