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Le app che mi servirebbero davvero In evidenza

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Le app che mi servirebbero davvero
Vorrei un’app per il conteggio delle parole che mi dicesse, in questi primi 25 anni da “alfabetizzata”, quante ne ho scritte e magari quante ancora ne ho da scrivere.
Vorrei anche un’app “Allarme Lavatrice” che mi avvertisse quando dal cassetto prelevo l’ultimo paio di calzini.

Vorrei un Trovamici per sapere sempre dove sono i miei amici, soprattutto col cuore e con i pensieri e vorrei poter fare con loro una bella chiacchierata, ma senza spunte e messaggi vocali, vorrei guardarli in faccia, ma senza filtri e senza Like. Perché “da grandi” c’è meno tempo per l’amicizia ed è un vero peccato.

Mi servirebbe davvero tanto avere una bussola in grado di aiutarmi tutte quelle volte che mi sembra di essermi persa e di non sapere più dove accidenti sto andando.

E vorrei un’app di Google in grado di rispondere anche a quelle domande che invece temo purtroppo non avranno mai risposta.

Mi servirebbe una livella che mi desse ogni tanto una raddrizzata e un contapassi che tenesse traccia di quelli che sono in avanti e di quelli indietro.

Vorrei un orologio che mi portasse nel passato per schivare un paio di grosse cavolate e poi nel futuro per vedere quante ne sto facendo ancora adesso. Ma vorrei anche una sveglia che ogni mattina mi facesse aprire gli occhi e accorgere di quanti motivi ho, qui nel presente, per ringraziare.

Le app che mi servirebbero davvero
   
Isabella Zaffarami

Moglie e mamma, prova a fare anche la giornalista. Molto curiosa, abbastanza coraggiosa e un po’ capricciosa. È spesso in ritardo, ma solo perché odia aspettare. Ama il giallo, le margherite, il mare e il tiramisù. Un tempo amava dormire fino a tardi, oggi ama andare a letto presto. Ama la sua città, Todi. Ama le parole, quelle già scritte e quelle ancora da scrivere.

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