Snow In Damascus sul palco dell’Opificio di Umbertide
Appuntamento venerdì 18 marzo alle ore 22.30 per la rassegna Umbria Calling
Archiviati i concerti con i perugini The Soul Sailor & Mara’s Acoustic Fire e i folignati Quiver with Joy, prosegue così l’iniziativa che punta a dare spazio alle nuove band e tendenze musicali della regione. Stavolta tocca ad un gruppo che gioca in casa, visto che i 5 musicisti arrivano da Città di Castello. Venerdì 18 marzo (ore 22.30, ingresso gratuito) e sempre all’Opificio di Umbertide (locale umbertidese contenitore di musica, danza, teatro e primo palco scelto per l’avvio del progetto Umbria Calling), ad esibirsi saranno gli Snow in Damascus. La serata proseguirà poi con il dj set a cura di Viceversa. Un pre-serata sarà invece organizzato in orario aperitivo (ore 18) presso il bar-panetteria I Fannulloni, con musica selezionata da dj Shaft.
Snow in Damascus con la loro musica “folktronica” portano l’ascoltatore all’interno di un viaggio oscuro e sensoriale claustrofobico ma intenso, in profondi e stretti spazi in cui tutto sembra buio, dove riescono a convivere elettronica minimal e reminescenze shoegaze. I suoni si fanno spazio attraverso istantanee in cui tensione e calma si rincorrono fino a sfiorarsi.
Snow in Damascus ruota inizialmente attorno a Gianluca Franchi (chitarra acustica e voce) e ai pezzi che nel 2011 comincia a suonare insieme a Matteo Bianchini e Davide Besi (reduci da una lunga esperienza nei Moleskin). In seguito le collaborazioni si moltiplicano, per far giungere ogni canzone alla sua forma definitiva, coinvolgendo Andrea Ottaviani (chitarrista, anche lui nei Moleskin), Michele Mandrelli (synth, elettronica e voce), Giorgia Fanelli (voce e percussioni) e Ciro Fiorucci (batteria acustica ed elettronica), il tutto sotto l’orecchio vigile di Michele “Parola” Pazzaglia (Paolo Benvegnù) che cura le registrazioni e il mixaggio nel suo Jam Recordings Studio.
Per l'album di debutto “Dylar” la formazione prende spunto da un romanzo di Don De Lillo, “Rumore bianco”. Nelle pagine dello scrittore italo-americano, il Dylar è un misterioso farmaco in grado di alleviare la più inattaccabile delle paure, quella di morire.
La “winter edition” di Umbria Calling, iniziativa realizzata anche con il patrocinio del Comune di Umbertide e il supporto del Centro Socio Culturale San Francesco e del bar-panetteria di Umbertide I Fannulloni, nasce grazie alla collaborazione tra Rockin’Umbria, la fanzine Umbria Noise e l’Opificio. A curare l’organizzazione è la Fondazione SergioPerLaMusica che quindi ha voluto far ripartire il progetto Umbria Calling con l’obiettivo di sostenere nella loro crescita le band della regione.
Fino ad aprile la rassegna continuerà così a dare spazio ai gruppi emergenti umbri grazie ad un progetto che fin dalle prime edizioni di Rockin’Umbria ha ospitato, sempre durante lo storico festival estivo umbro e al fianco di nomi importanti della scena nazionale e internazionale, band e musicisti della regione.
Per mantenere vivo quindi anche nel periodo invernale lo spirito di Rockin’Umbria, sul palco dell’Opificio di Umbertide prossimamente sono attesi altri interessanti gruppi della scena musicale regionale come Elephant Brain (9 aprile) ed Assenza (15 aprile).
Umbria Calling ha iniziato quindi quest’anno il suo nuovo percorso dall’Opificio e da Umbertide, storica sede di Rockin’Umbria, ma con l’intenzione di allargare in futuro il suo raggio d’azione ad altre formazioni e ad altri locali di tutta la regione per tenere sempre accesi i riflettori su Rockin’Umbria e sulla sua naturale propensione a dare spazio ai giovani musicisti.
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