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Semel in anno licet insanire cinque anni e mezzo dopo In evidenza

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Semel in anno licet insanire cinque anni e mezzo dopo
Settembre 2009, ragazzino impedito di diciotto anni catapultato nel capoluogo umbro dal paesino di mare dove mai si è sentito a casa

Da poco tornato da una vacanza a Parigi, con in tasca solo una maturità classica e qualche scatolone di libri e vestiti.

Tanti sogni improbabili come quello di diventare membro della Corte Costituzionale; entrò nel cortile di quella che sarebbe stata scenario di un ciclo fondamentale della sua crescita.

Piena sessione di esame, quella di Settembre, la più temuta un po’ perché molti avevano preferito il mare, le vacanze, gli amici e gli amori estivi piuttosto che approfondire qualche dottrina minoritaria.

Tanti studenti veterani in pena notavi l’ansia nei loro occhi e nubi di fumo di tabacco che imperniavano quel cortile. Un giorno non troppo lontano anche quel ragazzino sarebbe stato al loro posto.

Furono mesi duri per quel ragazzino che intanto doveva iniziare a conciliare la sua vita da studente di Giurisprudenza con tutte quelle infinite lezioni di diritto privato (tutti a dire: diritto privato mezzo avvocato, qualunque giurista che leggerà questa famosa citazione come me nel tempo ha desiderato prendere una vanga e colpire il passante che solo si azzardava a spirare quella frase) a quella di casalingo disperato, vittime innocenti furono tante magliette lavate con i cicli di lavatrice sbagliati, arricchendo l’armadio di orripilanti t-shirt che neanche il costumista di American Horror Story avrebbe usato.

Finalmente con qualche esame sul libretto e i libri di diritto Romano finiti nel caminetto della nonna, il ragazzo venuto dall’Abruzzo si preparava alla sua prima estate da studente universitario.

Molti si chiederanno ma perché esiste l’estate per chi studia all’università?

Ovviamente NO

Maggio e Giugno passarono veloci e intanto si iniziarono a costruire i primi legami di amicizia forti belli e sinceri che ancora oggi accompagnano quell’impedito studentello fuorisede oramai venticinquenne.

Tante belle serate con compagni di corso che poi con il trascorrere del tempo alcuni di loro, sarebbero diventati i suoi migliori amici e amiche.

Forse questo è il bello dell’università, l’unione di ragazzi disperati e catapultati in una realtà diversa che si sostengono a vicenda e crescono insieme facendo tesoro di tutte le più improbabili esperienze.

Luglio 2010, la prima festa di Giurisprudenza, la terza delle feste più conosciute a Perugia, dopo quella di Ingegneria ricolma di “disagio” e quella di Agraria.

Via Pascoli, con il suo viale alberato stracolmo di aspiranti giuristi in erba e qualche altro curioso bipede macho palestrato che aspettava questa festa solo per potere rimorchiare le studentesse di giurisprudenza (all’epoca la leggenda metropolitana le considerava le più fighe tra le studentesse universitarie di Perugia).

Localetti qua e là per la via che offrivano ad un euro “shortini” con il peggiore alcol, che in confronto il kerosene era dell’ottimo vino nero.

Cortile della facoltà ricolmo di ragazzi e ragazze dei vari anni, atmosfera degna da party di Animal House, gavettoni di gin lemon mentre si era schiacciati come sardine e si tentava di fare qualche passo “figo” di danza, gente che presa dal caldo e dall’aria irrespirabile preferiva improvvisarsi cubista ballando sopra le panchine.

Settembre 2015, il ragazzino è cresciuto tante lotte vinte e ultimi esami da sostenere, un fegato che piano piano si sta riprendendo alle innumerevoli lauree dei suoi più cari amici e amiche ed un esaurimento galoppante che non lo abbandona mai.

La magia di quella festa dopo anni di assenza sta tornando e le nuove generazioni di studenti universitari hanno finalmente deciso di organizzarla in una nuova ambientazione; cercando di riportare la stessa voglia di festeggiare prima di un anno accademico che per molti sarà impegnativo.

Giuristi ala lettura fatevi tentare da questo ritorno alla decadenza, primi di ritornare alla nostra classica serietà e sobrietà ,un po’ grigia per alcuni versi….

Vi aspetto tutti Stasera per ricordare i bei vecchi tempi della nostra facoltà.

Non prendete impegni e tutti a Villa Fontana per la Festa di Giurisprudenza 2015.

 

 

 

 

 

 

 

Semel in anno licet insanire cinque anni e mezzo dopo
   
Marco Piscedda

Marco Piscedda nato a Viterbo
Per gli amici detto lo Zingaro a causa delle sue origine miste, perfetto mix di sardo veneto laziale e abruzzese.
Studente quasi laureato per sbaglio in Giurisprudenza a Perugia.
Speaker radiofonico per la radio universitaria perugina dove può sfogare la sua logorroica verve.
Sogno nel cassetto? Diventare giornalista conduttore radiofonico e scrivere un libro sulle sue innumerevoli avventure universitarie nel perugino.