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La noia dei nostri figli, in vacanza, è specchio della nostra In evidenza

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Dai, diciamoci la verità: le vacanze con i figli non sono mai vere e proprie vacanze. Non per i genitori almeno.
Torno dalla vacanza più faticosa della mia vita e vi assicuro che di vacanze faticose in vita mia ne ho fatte con l’unica differenza che, quando avevo vent’anni tornavo a casa stremata e dormivo per tre giorni di seguito. No, queste vacanze sono state diversamente faticose e lo sono state principalmente perché hanno scardinato in me la grande convinzione che, anche se vogliono farcelo credere, crescere i bambini in un mondo “bimbocentrico” non è la cosa giusta. Non lo è per me, almeno.

La mia vacanza quest’anno è stata pensata esclusivamente per essere “a misura” di bambino. Morale della favola? Mio figlio si è annoiato un sacco. La vacanza in montagna era una vacanza per lui. Abbiamo visto cervi, asini e capre. Siamo saliti a 2000 metri con la funivia perché era curioso di provare. Ho sopportato schizzi in una piscina piena di bimbi urlanti e, su tutto, ho cenato alle 19.30 perché lui mi ha chiesto di poter partecipare alla baby dance in piazza. Ripeto: baby dance in piazza. A fronte di tutto questo questo mi sono ritrovata con un bimbo dall’umore malmostoso e annoiato che mi chedeva spesso quand’è che saremmo tornati a casa nostra.

Allora, mi sono detta, il problema forse è il troppo fare. Che i nostri figli sono “troppo” al centro delle nostre vite e che, a differenza di quando eravamo noi ad essere piccoli, loro hanno un potere decisionale che noi, che arrancavamo dietro ai nostri genitori, ci sognavamo di avere.

Sarà proprio questo metterli al centro a renderli così nervosi e perennemente scontenti anche in vacanza? In una vacanza, peraltro, pensata per essere piacevole più per loro che per noi.

Ma soprattutto, mi sono chiesta, perché lasciamo che siano loro a decidere. Perché abbiamo perso il nostro sacrosanto essere autorevoli ai loro occhi quando forse, e dico forse, è proprio questo quello che loro cercano?

Nel mio caso so che spesso sono i sensi di colpa a fare la loro parte. Quella ricerca affannosa di provare ad “esserci” facendo cose che ai miei occhi sembrano divertenti o appaganti per un bambino ma che ai suoi, me ne convinco ancora una volta, non sostituiranno mai il piacere, sincero, di passare del tempo insieme. Anche senza fare nulla. Come di nuovo mi convinco che è inutile snaturarsi nel ruolo di genitore e che nessuna baby dance o parco acquatico alla quale si va di malavoglia renderà i nostri figli felici quanto la nostra serenità. E che la loro noia, in vacanza, è con molta probabilità specchio della nostra.

La noia dei nostri figli, in vacanza, è specchio della nostra
   
Pubblicato in C'era una vodka
Lucrezia Sarnari

31 anni. Giornalista, mamma e blogger. Non necessariamente in questo ordine

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