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Un’azione concreta per Natale, sostenere “In viaggio con la ricerca”

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Un’azione concreta per Natale, sostenere “In viaggio con la ricerca”
L’AIRC promuove il programma di formazione all’estero per giovani ricercatori. Dal cancro si può guarire, tante voci lo testimoniano, ma servono donazioni
“Dopo il Dottorato sono partita per gli Stati Uniti come borsista, è stata l’esperienza più importante della mia vita. Sperimentare il modo con cui all’estero si fa ricerca, fa capire che qui da noi il problema più grave è la non-cultura della ricerca”, queste le parole di Alessia Ciarrocchi, ricercatrice, che grazie al programma “In viaggio con la ricerca” promosso dall’AIRC ha potuto approfondire i suoi studi all’estero.

“In viaggio con la ricerca” è, infatti, il programma di donazione continuativa che offre la possibilità ai giovani ricercatori di compiere un percorso professionale di due anni all’estero e tre in Italia, allo scopo di garantire loro una formazione completa e, allo stesso tempo, fare in modo che tornino in Italia per sviluppare cure innovative ed efficaci contro il cancro nel nostro Paese.

I numeri del programma parlano chiaro: ottantacinque sono stati nel 2015 i ricercatori coinvolti in questo programma, 17 sono attualmente all’estero, mentre 68 sono rientrati in Italia negli ultimi cinque anni.


Ma per fare in modo che tutto questo continui a esistere, AIRC ha bisogno che sempre più sostenitori scelgano di effettuare donazioni regolari.

Con il Natale alle porte, un’idea diversa dal solito potrebbe essere quella di fare proprio una donazione, come alternativa al classico regalo, che spesso risulta essere non gradito.

In questo modo, oltre alla felicità di chi riceverà il pensiero, perché si sentirà utile, si potrà garantire in modo significativo e continuativo lo sviluppo della ricerca.

Un piccolo gesto che può aiutare tante persone. Un gesto che ha aiutato Maurizio Magni, che nel luglio del 2009 ha scoperto di avere un tumore al polmone: “La mia vita si è fermata per un istante, ma i medici mi aiutarono a ripartire. La mia vita è ricominciata”, Milena Papagno, che nel 2004 le diagnosticarono un tumore al seno: “Fu un periodo difficilissimo, ero debilitata e arrabbiata, ma grazie al supporto della mia famiglia e alla bravura dei medici l’ho superato. So che devo moltissimo alla ricerca e oggi sono felice di essere una volontaria AIRC” e Leonardo Massai, che a 12 anni ha sconfitto la leucemia linfoblastica acuta: “La mia vita è ricominciata grazie alla ricerca”.

Insomma, dal tumore si può guarire e si può tornare a vivere, le voci di chi ne è uscito sono chiare. Ma perché questo continui, occorre il sostegno di tutti: senza un piccolo ma significativo aiuto, la ricerca rischia di bloccarsi, servono quindi degli interventi concreti, come concreta può essere una donazione continuativa, da iniziare proprio in questo Natale.

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In viaggio con la ricerca
Un’azione concreta per Natale, sostenere “In viaggio con la ricerca”