L’ultima cartolina di David… In evidenza
Black&White è il tema attraverso cui avrei voluto raccontare la storia di una città che all’inizio del Novecento cominciava a fotografarsi
Una storia ternana, come quella in bianco e nero che emerge dalle cartoline dell’archivio Alterocca. Sicuramente avrei iniziato con: C’era una volta, in una città tranquilla… Invece, la sera del 12 marzo hanno ammazzato David Raggi e sappiamo tutti che la storia che racconterò non può iniziare con C’era una volta, non si ambienta in una città tranquilla e non è nemmeno solo ternana. Forse sarebbe stato più giusto parlare di Black vs White, visti il razzismo, la violenza e l’intolleranza che animano molti. Eppure, continuerò a parlare di Black&White, perché quella congiunzione, che a volte può cambiare il senso di una frase, di una storia o di una vita - e che in questo caso vuole il nero accanto al bianco - me la impongono David e il suo esempio. David era uno di noi, anzi, uno migliore di tanti noi: un ragazzo non razzista, ucciso da un marocchino ubriaco e violento, che ha sfogato la sua rabbia su uno a caso, dicono. Dicono che quel marocchino in Italia non doveva esserci. Che se ne devono andare tutti a calci in culo. Dicono pure che non sono razzisti. Ma forse non è tutto come dicono. Forse David non è morto a caso quella maledetta sera, perché se al suo posto ci fosse stato un uomo diverso, con valori diversi, chissà se oggi avremmo visto l’abbraccio che la sua famiglia ha dato alla comunità marocchina presente ai suoi funerali? E chissà se David ci avrebbe spedito la sua ultima cartolina? Una cartolina che ritrae Piazza Duomo colma della sua gente, bianca e nera, che lo piange e lo saluta, mentre lui è già in volo per l’ultimo viaggio. Una cartolina che ci ha fatto arrivare da Diego, suo fratello. Poche parole, piene d’amore, come dicono fosse nel suo stile: Dopo oggi, quanto odio razziale c’è ancora nei vostri cuori? Una cartolina in bianco e nero che Terni conserverà per sempre come traccia d’infinita umanità.
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