Costruiamo gentilezza In evidenza
“Una pratica di gentilezza ripetuta più volte diventa un’abitudine. In questo modo se ogni individuo agisce con gentilezza, le comunità saranno più accoglienti e le persone più felici”. Recita questo nel suo sito l’Associazione che ha costituito il Progetto “Costruiamo Gentilezza” che oggi, grazie anche a testimonial e ambassador di livello, si sta ritagliando un ruolo significativo nel mondo dei media guadagnandosi una meritata visibilità. Noi di PM abbiamo incontrato Chiara Castellani che del Progetto è Ambassador per l’Umbria e Vice-presidente per il Centro Italia.
Chiara raccontaci come nasce e che cos’è questo progetto...
Il progetto Costruiamo gentilezza è un progetto nazionale che ha l’obiettivo di rendere la gentilezza un’abitudine sociale diffusa. Nasce in Piemonte, ad Ivrea, e si estende poi con una rete di Ambasciatori in tutto il territorio italiano.
In Umbria qual è il tuo ruolo nel progetto?
Ho iniziato come Ambasciatrice, come referente per il territorio umbro e oggi mi trovo nelle vesti di Vicepresidente per il Centro Italia. Abbiamo già collaborato con tante pubbliche amministrazioni: sia con i comuni (come Foligno, Perugia, Todi e Orvieto), sia con il settore sanitario, come l’azienda Ospedaliera di Perugia, le Asl, quindi Usl Umbria 1, Usl Umbria 2, l’azienda Ospedaliera di Terni e, in particolar modo, con la scuola in ospedale di Perugia, ovvero la scuola dei Coniglietti Bianchi che fa parte dell’Istituto comprensivo Perugia 5.
Quali sono i progetti in corso e quali riguardano il territorio?
I nostri progetti si basano sulla diffusione di buone pratiche di gentilezza a costo zero. A costo zero ci teniamo a sottolinearlo proprio per fare in modo che anche le società e le attività, con un piccolo budget disponibile, possono dare comunque liberamente il proprio contributo. Nel territorio umbro, appunto, sia con le scuole che con i comuni che con il supporto delle società sportive (come Atletica Avis Perugia, Atletica Winner Perugia, AC Perugia Calcio) abbiamo dato il via ad iniziative che sviluppano la gentilezza attraverso le parole. In particolar modo con un gioco ideato dalla giornalista e Ambasciatrice fiorentina Gaia Simonetti che si chiama l’Alfabeto della gentilezza, che associa ad ogni lettera dell’alfabeto l’iniziale di una parola gentile.
Il tuo rapporto con questa realtà come nasce, come si è aperto?
Il mio rapporto con l’Associazione nasce da un’altra collaborazione con un importante tavolo che è quello di PA social (l’Associazione per la Comunicazione e l’Informazione digitale) che unisce gli addetti alla comunicazione, gli addetti stampa, i giornalisti che collaborano nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende private per sviluppare una buona informazione e comunicazione.
Che cos’è per te la gentilezza e perché è così importante?
Per me la gentilezza è lo strumento che ci consente di vedere questo mondo di oggi ancora con gli occhi di un bambino. È importante perché ce l’abbiamo dentro. Spesso la fretta, la velocità di questa società ci porta a dimenticarla, ma basta solo allenarla per ricordarci che, con pochissimo, possiamo fare tantissimo.
Credi che sia un’utopia costruire un mondo più gentile oppure può essere davvero un progetto concreto?
Se io mi sto impegnando è perché credo in questo progetto e sono sicura che ce la faremo. Tra l’altro il progetto Costruiamo gentilezza si è dato una scadenza: quindi, non è un progetto che andrà avanti all’infinito. Ha una data che è il 2036 e noi, entro questa data, vogliamo portare dei risultati perché siamo sicuri che con l’aiuto di tanti Amba- sciatori ci riusciremo.
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