È del direttore di PM il tweet dei record del 2016 In evidenza
Il 2016 ormai è arrivato al capolinea. Molte le novità e i cambiamenti a cui abbiamo assistito. Tra elezioni, crisi varie e dipartite l’unica certezza che ha scandito la nostra quotidianità è stata quella che ha visto (ovviamente) i social network imporsi come la nostra informazione primaria. Tra i tweet con il maggiore impatto del 2016 non poteva mancarne una di Matteo Grandi: «Ciao, sono il pianeta terra e vorrei farvi presente che da oggi il 90% dell'arsenale nucleare è in mano a questi 3 signori. Grazie umanità». Con questo tweet il direttore di Piacere Magazine ha realizzato numeri importanti piazzandosi al quinto posto nella classifica dei tweet che hanno avuto una maggiore interazione ottenendo 470mila visualizzazioni e 43.500 interazioni totali.
Intervistato da Agi.it Matteo Grandi ha anche spiegato in che modo si possono evitare le informazioni bufale ad oggi sempre più presenti.
Com'è nato questo tweet?
L'idea mi è venuta in aereo e appena sono atterrato a Milano ho scritto di getto il tweet, forse mettendo qualche hashtag sarebbe stato anche più condiviso. Si è accodato a un topic (l'elezione di Trump) in un momento di forte impatto emotivo. Molto spesso hanno più viralità sui social tweet di stringente attualità, a prescindere dall'hashtag.
Il concetto è stato poi ripreso da molti
Ho notato con piacere che l'associazione tra armamenti militari e Trump è stata ripresa da Maurizio Crozza e da altri. Crozza, come Luciana Littizzetto sono spesso criticati, ma è anche vero che è molto difficile fare il comico nell'era 2.0, quando arrivi due giorni o una settimana dopo un evento e tutte le battute sono state già fatte. Arrivi che la terra è bruciata ed è normale prendere ispirazione dal web.
Parliamo di social network e informazione. Come si fa a evitare le bufale?
Innanzitutto chiariamo che le bufale girano più su Facebook che su Twitter. I canali social sono pericolsi, certo, ma il segreto è incrociare le informazioni e andare alla fonte. Una demonizzazione dei social è fuorviante, perché bisogna avere un approccio attivo, sapere come approfondire, come andare alla sorgente della notizia. I social sono uno strumento democratico e trasparente ed è paradossale che vengano tacciati di disinformazione perché gira qualche bufala.
Quindi il problema sono gli utenti?
Un utente attento non crede alle bufale, un utente attento conosce gli strumenti per incrociare i tanti dati e le fonti che sono disponibili.
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