Quale futuro per il Turreno? In evidenza
Virgilio Ambroglini interviene su uno dei luoghi simbolo di Perugia
Per tutti quelli che ricordano una Perugia cosmopolita, curiosa e coraggiosa, e per quelli che ancora la vorrebbero così, l’ex cinema-teatro Turreno è uno dei luoghi simbolo: un luogo di cultura e d’emozione, amato da tutta la città. La spinta a lavorare idealmente e fattivamente per la sua riapertura è sembrata fin da subito il primo passo verso il rilancio di uno spazio di cultura necessario, di Perugia come capoluogo di regione e dell’Umbria intera.
Virgilio Ambroglini, presidente della Fondazione SergioPerLaMusica, è tra i sostenitori più convinti dell’importanza strategica di questa riqualificazione per Perugia e per l’Umbria, una riqualificazione che potrebbe colmare le attuali carenze di strutture dedicate alle attività culturali e contribuire così alla ripresa sociale ed economica, in primo luogo del centro storico perugino. La stessa Fondazione, con la prima assemblea pubblica del 29 settembre 2014, ha richiamato l’attenzione della città sul tema della cultura e dei suoi spazi, fisici e metaforici. Attraverso progettualità e contenuti condivisi con i cittadini e le istituzioni, si è delineato un processo che, ancora oggi, si spera porterà presto il nuovo Turreno al centro dell’offerta culturale della città e dell’intera regione.
La questione del Turreno è oggi, per la Fondazione e per il suo presidente, il punto di partenza per affrontare il tema dei luoghi della cultura in relazione al destino di Perugia. Ripensare il futuro del capoluogo umbro è necessario, per una città che deve sprovincializzarsi sempre di più. Perugia può puntare a confermarsi, anche in una prospettiva nazionale, una delle capitali della cultura e dello spettacolo, grazie al suo scenario di indubbia suggestione storica e artistica. Per fare di Perugia un grande “caso culturale” è necessario sintetizzare il patrimonio storico-artistico-architettonico della città e gli eventi, il contenitore e il contenuto.
Il nuovo Turreno, in seguito a un’opera di ristrutturazione volta a farne una grande struttura polivalente di una capienza di almeno 1200 posti, potrebbe andare a colmare le attuali mancanze dello scenario culturale. Il punto cruciale, infatti, non è solo la gestione: anche la qualità estetica del progetto dovrebbe essere almeno degna di un capoluogo di regione, se non di un centro culturale di attrattiva nazionale. Per questo servirebbe non lo studio di una sola società, alla quale è stato già chiesto di contenere i posti, ma un concorso di idee per giovani architetti o studi di architettura, che propongano soluzioni alternative e innovative.
“Spero ancora che un giorno, magari uno dei prossimi 29 settembre, si possa finalmente inaugurare lo spazio del nuovo Turreno”, dichiara infine Ambroglini. Una speranza da estendere anche agli altri luoghi strategici come il Santa Giuliana e il Frontone: insieme al Morlacchi, al Pavone e a San Francesco al Prato, andrebbero così a comporre gli spazi strategici di una città culturalmente rilevante per l’Umbria e per l’Italia.
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