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PerPerugia e Oltre, intervista al presidente In evidenza

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PerPerugia e Oltre, intervista al presidente

Saverio Ripa di Meana racconta dell’associazione e dell’incontro sul futuro delle periferie

PM ha intervistato Saverio Ripa di Meana, presidente di PerPerugia e Oltre, che parla di come è nata l’associazione, della sua attività in città e anche dell’atteso incontro del 30 settembre su “Le periferie che saranno” che vedrà gli interventi di Paolo Belardi, dell’Università degli Studi di Perugia, di Luca Molinari, della Seconda Università degli Studi di Napoli, e di Marco Ermentini, tutor del Gruppo G124. E proprio l’attività del Gruppo G124, fondato dall’architetto Renzo Piano e composto da giovani architetti ai quali Piano destina il suo stipendio da senatore a vita per pensare progetti di “rammendo” delle periferie italiane, sarà uno degli argomenti principali della conferenza. L’appuntamento è alle 17,30 alla sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria.

Ci racconta in breve la storia di Perperugia e Oltre?
La nostra associazione culturale, libera alla partecipazione di chiunque, dà inizio alla sua attività nel luglio 2010. Perperugia nasce con l’intento di dare un contributo qualificato al confronto culturale della città di Perugia e dell’Umbria, mediante la proposta di incontri pubblici liberi, nel corso dei quali si affrontano tematiche dei più diversi generi, tutte rigorosamente attinenti ad argomenti di cultura.

Quali sono le attività che l’associazione organizza e promuove?
L’associazione dà vita a riunioni pubbliche – a libero ingresso – nel corso delle quali noti, e soprattutto qualificati, protagonisti dello scenario culturale accompagnano il pubblico a riflettere sui temi più diversi, che attraversano i nostri animi e le nostre passioni. Per individuare gli argomenti di discussione, c’è un grande lavoro preparatorio e ideativo che si avvale del contributo di amici e intellettuali di nostra conoscenza.

Com’è nata l’idea dell’incontro su “Le periferie che saranno”? E può anticiparci alcuni argomenti dell’incontro del 30 settembre?
Renzo Piano, nella sua geniale autorevolezza, ha posto sul tavolo della discussione culturale il tema delle periferie delle città. Nel gruppo G124 da lui ideato e personalmente finanziato, giovani architetti si dedicano allo studio della riqualificazione delle periferie: hanno già affrontato i problemi di Roma, Torino, Catania e successivamente del quartiere Giambellino a Milano. È, quindi, strettissimo il nesso tra il tema da noi proposto per l’anno 2016 “CHE MONDO SAREMO? Le nuove forme della civiltà” e l’obiettivo di studio del gruppo G124. Di questa grande intuizione ed esperienza culturale vorremmo parlare, raccontare e discutere il 30 settembre nella Galleria Nazionale dell’Umbria.

L’incontro sulle periferie rientra appunto nell’ambito delle iniziative di Perperugia e oltre su “Che mondo saremo? Le nuove forme della civiltà”. Cosa riesce ad immaginare sul futuro del mondo e della civiltà? E cosa si aspetta invece per il futuro dell’associazione che presiede?
Con questa domanda lei mi sopravvaluta di gran lunga! Io posso soltanto modestamente osservare che il mondo e la sua civiltà sono avviluppati in un vortice di decadenza. Ce ne potranno tirar fuori soltanto i giovani, se noi adulti riusciremo ancora a ri-incollare le tessere della via su cui dovrebbero potersi incamminare. Per quanto concerne l’associazione mi aspetto una crescita delle difficoltà organizzative, per il vetusto problema della cronica mancanza di risorse: quelle pubbliche volgono all’esaurimento insieme anche a quelle private. Il patrimonio invece di idee proposte e progetti continua ad essere ricchissimo e verrà utilizzato a vantaggio di chi ci segue.