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Fatture false per finanziare il Perugia Calcio In evidenza

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Fatture false per finanziare il Perugia Calcio

L'accusa della Procura e la risposta del presidente Santopadre

 

Ieri gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza, hanno effettuato una serie di perquisizioni a Roma, Perugia e Latina. L'ipotesi su cui sta lavorando la Procura di Rieti, nell'inchiesta che vede indagato per reati fiscali il presidente del club perugino Massimiliano Santopadre, è quella di creare illecite provviste finanziarie per sovvenzionare il Perugia Calcio. Santopadre, oltre ad essere il patron del Perugia, è anche il proprietario del noto marchio di abbigliamento «Frankie Garage», sponsor della squadra. Secondo la Procura, avvalendosi della collaborazione di due consulenti, Claudio Proietti e Lino Sarallo, anche loro iscritti nel registro degli indagati, avrebbe creato un gruppo di società operanti nel settore del commercio di abbigliamento. A dirigere alcune di queste società sarebbero stati messi due prestanomi, Salvatore Tarallo e Federica Battisti anche loro indagati. Secondo quanto emerso nell'indagine del sostituto procuratore Lorenzo Francia, tali società avrebbero emesso tra loro fatture false per un totale di 90 milioni di euro, al fine di ottenere indebiti vantaggi fiscali, da utilizzare per finanziareil la società di calcio del capoluogo umbro. Per alcuni anni non avrebbero neppure presentato la dichiarazioni dei redditi. In effetti, dai primi accertamenti, è risultato che, tra il 2012 e il 2014, da alcune di queste società a lui riconducibili, sono partiti bonifici per 4 milioni di euro verso A.C. Perugia Calcio srl. Le ipotesi di reato ipotizzate agli indagati, a seconda delle posizioni, sono di occultamento e distruzione di scritture contabili, emissione o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e indebite compensazioni.
Pronta la risposta, del presidente Massimiliano Santopadre, alle accuse a lui mosse. Stamattina ha infatti rilasciato un comunicato ufficiale in cui dichiarava: “Desidero fare subito chiarezza sulle notizie apparse oggi su alcuni giornali in merito ad indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti inerenti ipotesi di false fatturazioni delle quali mi sarei avvalso per finanziare il Perugia Calcio.
Al riguardo ho già riferito alla Guardia di Finanza, fornendo tutta la documentazione e le spiegazioni del caso.
Con specifico riferimento a quanto emerso, con contenuti distorti, sugli organi di stampa posso con assoluta certezza affermare:
1) le fatturazioni che ho ricevuto sono relative a prestazioni effettivamente rese (e che sono sotto gli occhi di tutti), in base a documentazione già vagliata dagli organi federali;
2) ad ogni modo, gli importi plurimilionari delle fatturazioni indicate dalla stampa non riguardano me o mie società, ma forse altri soggetti, con i quali nulla ho a che fare;
3) nell’ambito della mia attività imprenditoriale non ho mai fatto ricorso a prestanomi; così, della Akim Spa, della Irl Group Srl e della New Parker Srl sono io l’Amministratore unico ed il socio di riferimento;
4) diversamente da quanto leggo, le mie società hanno sempre tempestivamente presentato le dichiarazioni fiscali; situazioni eventualmente diverse non possono che riferirsi a soggetti diversi;
5) non conosco, salvo uno, i consulenti dei quali sono stati pubblicati i nomi: ancora una volta evidenzio che si tratta di società e persone che non sono in alcun modo a me riferibili, ed infatti a me non vengono riferite negli atti di indagine a me noti.
La polizia giudiziaria che è intervenuta ha trovato immediata e piena disponibilità nell’ottenere l’accesso ai documenti ed ai dati di interesse per le indagini, essendo io stesso interessato a pervenire al più presto alla definizione della vicenda.
Rispetto alla stesse indagini ho piena fiducia negli organi inquirenti, che potranno senz’altro delineare l’esatto perimetro della posizione mia personale e delle società a me riferibili, individuando altrove le eventuali responsabilità per fatti rispetto ai quali sono totalmente estraneo.