Fontemaggiore porta in scena “Gianni” di e con Caroline Baglioni In evidenza
“Gianni” è uno zio con problemi mentali, lo spettacolo ha vinto l’importante Premio Scenario per Ustica 2015
È tutta passione, corpo, voce. Ricordo, racconto, preghiera. I lunghi capelli biondi, il viso dolce, si trasformano sul palco in mille emozioni: ferocia, dolore, speranza, tenerezza. Caroline Baglioni, giovane attrice umbra, porta in scena il suo spettacolo “Gianni” con il quale ha vinto il Premio Scenario per Ustica 2015, il concorso più importante in Italia dedicato ai progetti teatrali inediti di giovani under 35. L’appuntamento è per venerdì 1 aprile alle 21.15 al Teatro Subasio di Spello, per la stagione di teatro contemporaneo curata da Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale. Lo spettacolo nasce da un ricordo personale, quello di uno zio con problemi mentali, che l’attrice e autrice racconta così: “Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero”.
“Gianni – continua Caroline Baglioni - sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva. Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene?”.
“Nel 2004 – aggiunge ancora l’autrice - in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero”.
Ne è uscito uno spettacolo intenso, in cui la materia umana e personale viene trasformata in una bellissima partitura fisica, gestuale e coreografica e in un dialogo drammatico e intimo tra le parole dell’attrice e quelle della zio ascoltabili grazie a una traccia audio originale.
Per informazioni e prenotazioni: Fontemaggiore tel. 075 5286651 – 075 5289555
Teatro Subasio (il giorno dello spettacolo dalle ore 18) tel. 0742 301689
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Articolo a cura di Elisa Piselli
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