Il pene si sta accorciando? In evidenza
La notizia, diffusa dal Telegraph, è di quelle che sta facendo il giro del web e chissà se desta più preoccupazione tra gli uomini o tra il gentil sesso. Le cause della presunta retrazione genitale sarebbero da addurre a malattie croniche, prolungamento della vita media e assunzione di estrogeni, presenti in particolar modo nella carne rossa. Emmanuel A. Jannini, presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, sostiene che l’assunzione di estrogeni oltre misura comporta una diminuzione e del numero degli spermatozoi, e dei centimetri. Si deve tener presente che se il livello di testosterone nella donna aumenta il volume della clitoride, nell’uomo produce l’effetto opposto, provocando una diminuzione della funzionalità e della proporzione. Jannini però precisa che è difficile appurare scientificamente la notizia: sono pochi i dati certi relativi a 60 anni fa riguardo gli stili di vita e la lunghezza del pene nelle diverse aree geografiche. Essendosi inoltre allungata l’età della vita media, il pene di un anziano tende palesemente a inflaccidirsi maggiormente sembrando di dimensioni ancora minori. Per di più la mancanza di un accordo internazionale sulla misurazione, rende l’analisi dell’oggetto di indagine ancor più dubbia. Se il pene viene misurato da flaccido, occorre valutare la temperatura, lo stato emotivo, e la posizione da cui se ne quantifica l’estensione. Carlo Foresta, direttore del Servizio per la patologia della riproduzione umana dell’Università di Padova, sottolinea che la presunta restrizione dell’organo maschile è da attribuire anche ai cambiamenti ambientali, e di conseguenza del sistema endocrino, oltre all’obesità nell’età dello sviluppo, che influenza la produzione di ormoni.