Natale and Company. Una recensione delle feste In evidenza
Forse il Grinch faceva bene a odiare il Natale? La gioia? Le feste? Tutti? A quanto pare, le feste o le ami o le odi. E non c’è via di mezzo, perché sennò sei un mollaccione. Se ami il Natale sei uno sciocco sentimentale, se lo odi sei un radical chic che finge superiorità.
E invece io il Natale lo amo tantissimo, ché la gente già la odio il resto dell’anno e non mi cambia molto a vederla in giro anche a Dicembre. Oddio, mi cambia giusto un po’ se per entrare da Tiger devo fare la fila. La pazienza è quella che è. E la mia non è mai stata.
Ma, tornando alle cose serie, c’è forse un periodo più bello se si parla di atmosfera? Saranno le luci, sarà che fa buio presto, saranno le canzoni, sarà che è freddo e andiamo in giro tutti imbacuccati come degli omini Michelin (no, non quella che fa i duetti con Fedez)… saranno tutte queste sciocchezzuole insieme, ma nessun periodo dell’anno, come questo, mi fa davvero venire voglia di essere più buona, mi trasmette un senso di serenità e mi fa venire voglia di sorridere anche al barbone che rovista il secchio dell’immondizia.
Non solo verso gli altri, ma anche verso me stessa. Tendenzialmente concedendomi fette di panettone molto grosse (#teampanettone coi canditi che il panettone senza canditi si chiama pandoro).
E poi c’è Capodanno, che anche quest’anno mi dicono sia il 31 dicembre o il 1 gennaio. Un periodo non meglio definito tra queste due date. Ne sapete qualcosa di più? Tenetemi informata. E il Capodanno è un po’ come la pasquetta che si passa con gli amici, a ubriacarsi obbligatoriamente per finire a rotolarsi sul pavimento in preda a tristi bilanci sull’anno passato.
Io questo Capodanno 2016 lo passerò in una location top secret in compagnia top secret, e spero sia il preludio a un fantastico 2017 anche se, si sa, il 17 non è un numero fortunato.