Ludovica Marani In evidenza
Sono perugina, ma vivo a Londra ormai da un po’. Vi ricorderete forse quanto l’ho odiata questa città. Diario di bordo, la rubrica che curavo per Piacere Magazine quando mi trasferii di qua dalla Manica, ne è la riprova. Chi l’avrebbe mai immaginato che a un paio d’anni di distanza mi sarei sentita come a casa, qui. Ebbene, saranno proprio i miei disegni a parlare per me, di me, della mia vita tra Perugia e Londra. Per questo numero, un’illustrazione pasquale.
Dipinto o intagliato, di cioccolato, terracotta o persino cartapesta, l’uovo è una componente irrinunciabile della Pasqua la cui simbolicità precede di molto l’avvento del cristianesimo. Emblema di fertilità, l’uovo era infatti scambiato a mo’ di buon augurio durante le feste primaverili già presso greci, cinesi e persiani. I romani usavano addirittura dipingerlo e seppellirlo nei campi a propiziarne il raccolto. Ecco così spiegato come anche nella Pasqua cristiana l’uovo sia ancora una volta simbolo di rinascita - questa volta non della natura, ma del Cristo. Personalmente, le uova dipinte mi fanno pensare a dei palloncini. Sapete cosa, allora? In barba a tutti i proverbi, io che il Natale l’ho trascorso all’estero tornerò a casa proprio durante le vacanze pasquali, E se tanto mi dà tanto trascorrerò ore a guardare palloncini volare in un cielo spero più blu di quello londinese.