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A cena “fuori”, ma a casa degli altri In evidenza

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A cena “fuori”, ma a casa degli altri

Nascono anche in Umbria i primi home restaurant

Mentre a livello nazionale si discute, anche in queste settimane, su come regolarizzare con una apposita normativa i “ristoranti casalinghi”, in Umbria diverse famiglie, coppie o gruppi di amici si stanno organizzando per aprire il proprio home restaurant. La filosofia di queste nuove attività è semplice: cucinare nella propria casa e allo stesso modo in cui si usa fare per i propri familiari, aprendo però a qualche decina di commensali in più del solito, commensali che alla fine del pasto pagano anche il conto.
Un fenomeno che nasce in parte dalla crescente tendenza da parte di turisti e non a ricercare una cucina non solo tipica, ma anche genuina. Complice, in certi casi, è anche la crisi economica che spinge sempre più persone a rimboccarsi le maniche e a inventarsi delle attività che procurino del reddito e, infine, a favore degli home restaurant gioca anche la facilità con cui un tipo di iniziativa del genere può essere comunicata grazie in particolare a internet e ai social network.
E così, anche in Umbria, terra famosa tra l’altro per le sue prelibatezze gastronomiche, si moltiplicano i primi esperimenti di ristorante domestico: negli ultimi mesi ne sono nati diversi, disseminati in varie zone della regione e così, per capire cosa può spingere ad aprire una simile attività e soprattutto com’è gestirne effettivamente una, abbiamo parlato con Anna Maria Fagotti che, dall’inizio dell’estate, ha aperto, insieme a due amiche, l’home restaurant “A casa mia” di Assisi.
Io sono ingegnere e le mie compagne di avventura sono una avvocato e l’altra insegnante – spiega Anna Maria – questa esperienza dunque è nata principalmente dalla passione per la cucina oltre che per la socializzazione e l’ospitalità. Una passione che ci portiamo dietro da anni: pranzi, cene e feste sono state sempre il nostro forte, sin da quando eravamo liceali”. E se cucina e organizzazione non sono un problema, tantomeno lo è la location: a pochi passi dal Castello di Sterpeto, in un borghetto nelle campagne di Assisi, la casa di Anna Maria può ospitare appassionati di piatti tipici del territorio preparati in modo semplice e genuino, sia nella terrazza di circa 200 metri quadri con affaccio sulle valli umbre, sia nell’ampio salone interno dalla metratura quasi pari a quella disponibile all’esterno.
La gestione è quella tipica dell’home restaurant: eventi a cadenza settimanale e con menù fisso, promossi grazie al sito www.acasamiaassisi.it e alla pagina Facebook “A casa mia Assisi”, oltre che con il passaparola. E l’abitazione di Anna Maria è a disposizione anche per l’organizzazione di piccole cerimonie. Insomma gli home restaurant, in Italia e in Umbria, sono una realtà in crescita, anche se ancora in fase embrionale. Riusciranno a ritagliarsi una propria fetta nella grande torta della ristorazione?

Pubblicato in PM TopNews