Scende dal treno in corsa per recuperare la figlia In evidenza
Una domenica nera, quella di ieri 17 maggio, per le Ferrovie dello Stato. Treni cancellati a causa sia di un guasto alla linea elettrica e di un fatto di cronaca nera che ha visto un uomo gettarsi sotto al treno poco prima della stazione di Spello. Un cambio di programma c’è stato per i passeggeri che da Firenze dovevano tornare in Umbria e che sono stati dirottati su un’altra tratta: il treno Firenze – Roma Termini (delle 19.09 ndr) fino a Terontola e autobus, previsti per ovviare ai disagi, da lì fino a Foligno. A Terontola l’ennesimo imprevisto (disservizio? casualità?) che ha visto protagonista una famiglia messicana, composta dai genitori e due bambine piccole, diretta ad Assisi. I testimoni raccontano che nella manovra di discesa, il padre dopo aver calato la più piccola sulla banchina, mentre aiutava la seconda figlia ha sentito il segnale di chiusura delle porte automatiche ed è riuscito a trarre in salvo la piccola, evitando che venisse schiacciata dal portellone (una volta selezionata la chiusura non c’è modo di fermare l’azione ndr). Alla scena hanno assistito circa una ventina di persone che sarebbero dovute scendere a Terontola ma che non hanno avuto il tempo materiale di farlo. Scattato il panico, soprattutto per la famiglia che ha visto la figlia piccola restare sola in una stazione ferroviaria, è stato tirato il freno di emergenza, mentre il treno continuava la sua corsa verso Castiglione del Lago. Il padre, disperato, è corso lungo il treno riuscendo a scendere e a correre verso la stazione precedente per raggiungere la figlia di 4 anni sola e spaventata, che nel frattempo era stata presa in carico dai Carabinieri. La dinamica non è ben chiara, soprattutto non è chiaro il perché le porte siano state chiuse pur essendoci ancora dei passeggeri in procinto di scendere. Inoltre, il gruppo rimasto bloccato nel treno testimonia che, solo dopo diversi minuti dal suono dell’allarme, è stato registrato un intervento del capo treno che non è riuscito a fornire un adeguato supporto ai passeggeri lasciandoli, anzi, in balia degli eventi presso la stazione, ormai chiusa, di Castiglione del Lago, intorno alle 22. Da qui solo l’intervento di parenti e amici ha permesso ai protagonisti di questa “avventura” di riuscire finalmente a tornare a casa. Un’odissea che ha comportato, fra l’altro, un’ulteriore mezz’ora di ritardo al treno che ha continuato la sua corsa verso la Capitale.