Burri in mostra a Città di Castello In evidenza
In occasione del centenario dell'artista, tre mesi di esposizione nella sua città natale
Con il titolo Burri: lo Spazio di Materia / tra Europa e USA, dal 24 settembre 2016 al 6 gennaio 2017 avrà luogo, presso gli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello, una vasta ricognizione relativa alle più significative tendenze dell’arte contemporanea del secondo dopoguerra del XX secolo, che sembra possibile coniugare all’arte di Burri sia in quanto tematicamente antecedenti ad essa sia in quanto coeve o successive, con individuati aspetti dialettici di più evidente influenza.
Dopo il rilevante successo della mostra Alberto Burri: The Trauma of Painting dell’ottobre 2015 al Solomon R. Guggenheim di New York e della successiva tappa presso il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, le Celebrazioni del Centenario della nascita del grande artista italiano si concluderanno con questo straordinario appuntamento espositivo a Città di Castello, suo luogo natale, a cura della Fondazione. Come dichiarato da Richard Armstrong, Direttore del Guggenheim Museum, in occasione dell’apertura della retrospettiva Alberto Burri: The Trauma of Painting “la mostra afferma la posizione di Burri come uno dei più innovativi artisti del periodo del secondo dopoguerra mondiale. Burri (…) ha creato un nuovo tipo di oggetto, simultaneamente pittorico e scultoreo, che ha influenzato successivamente artisti associati col New Dada, il Noveau Réalisme e il Postminimalism…” e, si può aggiungere, con l’Arte Povera italiana.
A queste considerazioni se ne aggiungono altre, non meno determinanti per l’invenzione linguistica scaturita dalla sua opera. Burri è infatti l’artista che nell’impiego diretto e pressoché esclusivo della materia ne ha ottenuto una spazialità inedita all’insegna di un “controllo dell’imprevisto” e di un magistrale equilibrio che ne ha qualificato le forme. In questa imponente rassegna espositiva, in cui sono riunite centinaia di dipinti, sculture e installazioni, sarà possibile compiere alcune osservazioni e riflessioni che porranno in evidenza la centralità della pittura di Burri, sin dalla fine degli anni ’40, nel panorama internazionale dell’Arte.
Saranno presenti in mostra anche opere di Rauschenberg, Johns, Twombly, Colla, Nevelson, Marca-Relli e Scarpitta. Sul versante italiano ed europeo Burri si confronta con la pittura di artisti contemporanei di altrettanto valore: da Afro a Capogrossi, da Fontana a Matta, da Nicholson a Tàpies.
La mostra di Città di Castello, accanto alle opere di Burri, annovera numerosi veri masterpieces storici degli artisti a lui affiancati, offre una sezione documentaria di apparati biografici e di carattere culturale come riviste, cataloghi, manoscritti, fotografie e monografie di tutti quegli artisti considerati indispensabili nella ricostruzione di un ampio quadro storico del XX secolo.
Durante i tre mesi e mezzo di apertura della mostra di Città di Castello saranno proiettati i filmati dei vari artisti presenti nonché, grazie ad un prestito del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, verrà proiettato il film di Petra Noordkamp “Il Grande Cretto di Gibellina”, in apposite sale ricavate negli Ex Seccatoi.
Inoltre, nel mese di ottobre 2016, sarà possibile assistere all’anteprima europea del balletto “November Steps”, ideato da Minsa Craig, moglie di Burri, per il quale sono previste le scenografie originali che Burri stesso ideò nel 1973, riadattato ed eseguito dalla “Tom Gold Dance” di New York.
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