Umbria Jazz 2016 si presenta In evidenza
Tra conferme, novità e qualche polemica è stato svelato il programma della manifestazione
Si è tenuta, nella mattinata di mercoledì 11 maggio, la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 di Umbria Jazz. La manifestazione, che si terrà dall’8 al 17 luglio, riproporrà la sua tradizionale formula che mette insieme la grande musica e le suggestioni del centro storico di Perugia. Lo scenario dei grandi eventi è come sempre l'Arena Santa Giuliana dove, tra gli altri, si potranno ascoltare Mika, Massimo Ranieri, Buddy Guy, Diana Krall, Stefano Bollani, Chick Corea, Pat Metheny & Ron Carter, la reunion di Steps Ahead, l'inedita partnership John Scofield- Brad Mehldau - Mark Guiliana, Marcus Miller, il quartetto di Branford Marsalis con Kurt Elling. I concerti nei due teatri cittadini (la rilettura di Bach di Ramin Barhami-Danilo Rea, Roberto Gatto, The Golden Circle, l'omaggio "Duke" di Fabrizio Bosso, la novità Jacob Collier, Ezio Bosso, la Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella e molto altro) propongono musica di qualità per veri jazz fans. I palchi all'aperto (musica in piazza e gratuita) rappresentano la continuità con l'Umbria Jazz delle origini e la sua vocazione popolare. Con il funky di Fred Wesley, i ritmi cubani di Pedrito Martinez, la classica vocalità di Alan Harris e lo swing-jive di Ray Gelato, e naturalmente con i Funk Off, ci sarà da divertirsi.
L'edizione 2016 offre tuttavia anche importanti novità o meglio ritorni. Alle tradizionali location del festival si aggiungono due spazi simbolo di Perugia: la basilica di San Pietro, dove Paolo Fresu presenterà due sue produzioni, una delle quali inedita, frutto della collaborazione tra Umbria Jazz e Sagra musicale Umbra, e la Galleria Nazionale dell'Umbria dove, nell'ambito dei concerti di mezzogiorno si esibirà, oltre agli artisti della etichetta Tuk Music, anche il giovanissimo (13 anni) prodigio Joey Alexander. E a proposito di collaborazione con le istituzioni culturali perugine, spicca la rilettura della Such Sweet Thunder di Duke Ellington a cura di Mario Raja con l'orchestra del Conservatorio in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare.
Infine, per il trentunesimo anno, i corsi del Berklee College of Music di Boston permetteranno a circa 200 ragazzi di approfondire il linguaggio del jazz con gli insegnanti e il metodo didattico della più famosa scuola di musica popolare americana.
Due le note stonate da sottolineare. La prima riguarda la polemica che il patron dell’evento, Carlo Pagnotta, ha fatto in sede di conferenza, lamentando che, del famoso milione di euro che il Comune ha ricevuto dal ministero per la candidatura di Perugia a Capitale della cultura, nulla è andato a Umbria Jazz. Altro piccolo “down” da segnalare è la mancata collaborazione con Young Jazz Festival, collaborazione che lo scorso anno aveva invece dato buoni risultati.