Quanto dura una stanza In evidenza
Dal meraviglioso incontro tra De Andrè e De Gregori nacque “Oceano”.
La mia camera aveva una parete color verde oceano, un muro morbido a cui appoggiare la schiena e cantare.
La mia stanza era piccolissima e piena di dettagli, ognuno al proprio posto.
Di notte fissavo i travi di legno e ogni spazio libero dove entrava il buio.
I libri sempre gli stessi, sul comodino, sullo scaffale e un pò lì, per terra, sul pavimento rosso fuoco.
Specchi, specchi ovunque perché non puoi mai sfuggire dal guardarti in faccia.
Al centro della mia camera ora rimane un letto bianco e poco più di un quarto di secolo chiuso in scatole di cartone.
Scatole da portar via in un’altra casa. La mia quarta casa e, al tempo stesso, la prima.
Non so quanto dura di preciso una stanza.
Ci sono stati momenti in cui i secondi mi sembravano anni e anni che passavano in un secondo.
Le stanze durano il tempo necessario. Tutte le stanze. Le stanze d’albergo, le stanze sbagliate, le stanze senza luci, le stanze da sola, le stanze dove non dormi mai.
Le stanze durano in uno spazio ben preciso, come un pezzo di universo che rimbalza tra quattro pareti, tra musica e silenzio, tra lacrime e amore.
Le stanze durano giornate intere, dal sole che entra dalle fessure fino al quarto di luna che intravedi dalla finestra.
Le stanze durano anche da sole, mentre il vuoto rimbomba, tra odori e ricordi.
Le stanze durano anche dopo di noi.
Anche solo con una parete verde oceano, un letto bianco al centro e un pavimento rosso fuoco senza libri.