La fata turchina non va in vacanza In evidenza
“[…] da sempre tu sei quella che paga di più, se vuoi volare ti tirano giù e se comincia la caccia alle streghe. la strega sei tu […]” (E. Bennato)
Giovane o meno giovane, arriva in un baleno, puntuale, al momento e nel luogo giusto.
Ti conforta, ti insegna, ti sgrida, ti perdona, ti culla…ti trasforma in un bambino vero o magari ti manda al ballo con un vestito da far invidia alle sorellastre di tutti i regni possibili!
Bravi i principi, i cavalieri, per i baci che risvegliano dai sonni e le torri liberate…ma questi entrano nella storia all’ultimo momento e in grande stile mentre prima qualcuno già si sta sbattendo di qua e di là a trovare una soluzione tra gatti, volpi, pescecani, matrigne, topolini parlanti, carrozze che somigliano a zucche (o il contrario?!) e castelli incantati.
La fata no.
La fata si prende a cuore la sorte del poveretto o della poveretta o del comune mortale o dell’essere inanimato che però dimostra di aver cuore.
C’è sempre, che sia la sua ombra o chi per lei (grilli, fatine minori, etc etc).
Appare e scompare, aiuta e predica, si commuove e benedice e se ne vola via chissà dove e chissà con chi.
Magari, sempre in giro, non ha neanche una relazione stabile… ammaliatrice e sognatrice, a volte saggia e a volte ingenua.
Oggi la fata prende la metro, si sente diversa dagli altri e sta bene da sola, è una punk con i capelli turchini, al posto della ali ha uno zaino e al posto della bacchetta tiene in mano un cellulare.
Magari qualcuno ha bisogno di lei e la sta già chiamando…