Gentile Nicoletta, sono la mamma di un ragazzo di terzo superiore che sta arrivando alla fine dell’anno scolastico con grande stanchezza e iniziando a collezionare voti bassi e insufficienze. La cosa che mi preoccupa di più è vederlo così stanco e demotivato. Sto valutando di trasferirlo in un’altra scuola per il prossimo anno scolastico e vorrei un suo parere in merito. Simonetta, mamma di Omar

Cara Simonetta, essendo madre anche io, capisco benissimo la tua apprensione e quella di tanti altri genitori che, come te, si trovano a fare i conti con dei cambiamenti nella vita dei loro figli. Cambiamenti che difficilmente si riescono a capire ed affrontare. La stanchezza e demotivazione di cui mi parli sono purtroppo un problema con cui diversi ragazzi che arrivano da noi hanno avuto a che fare. L’anno scolastico è lungo e faticoso, le attività e gli impegni giornalieri che i giovani portano avanti sono numerosi e complessi. Al Leonardi stiamo particolarmente attenti a tale dettaglio e lavoriamo quotidianamente affinché gli alunni non arrivino a giugno senza più energie. Lo facciamo puntando su due elementi principali: il primo è quello della diversificazione delle attività didattiche. La canonica lezione frontale è da noi solo una delle tante metodologie di insegnamento. Gli studenti vengono coinvolti in uscite didattiche, visite a musei e luoghi di interesse, incontri a tema con esperti esterni, attività laboratoriali e ludiche. Questo consente di veicolare l’apprendimento in modo diverso e di renderlo sempre interessante e stimolante. In secondo luogo al Leonardi i docenti garantiscono agli alunni un supporto costante e individuale che gli consente di affrontare l’impegno dello studio senza sentirsi mai soli, disorientati o scoraggiati. Ti assicuro insomma che da noi si arriva a giugno con un bel sorriso che non è dovuto - o almeno non solo - al suono imminente dell’ultima campanella dell’anno.

Salve, frequento il quarto anno del Liceo Scientifico e mi trovo molto male, soprattutto perché, in questi anni, non ho legato molto con miei compagni di classe. Sono molto dispiaciuto di non poter condividere con nessuno le attività di studio. Mi piacerebbe poter studiare con i compagni e approfondire insieme le varie tematiche affrontate attraverso lavori di gruppo. Per queste ragioni vorrei cambiare scuola, ma i miei genitori, e in particolare mia madre, non sono d’accordo. Le scrivo quindi per chiederle un consiglio. Grazie. Andrea

Caro Andrea, innanzitutto ti ringrazio perché la tua richiesta mi permette di parlare delle attività pomeridiane di studio di gruppo che la nostra scuola ospita regolarmente. Spesso i nostri alunni si organizzano per tornare a scuola di pomeriggio, ripassare e approfondire insieme gli argomenti che più gli interessano o che saranno a breve oggetto di verifiche e interrogazioni. Per i ragazzi che si preparano alla maturità questi appuntamenti pomeridiani sono ancora più frequenti e in alcuni casi prevedono anche la presenza dei docenti che, con grande disponibilità e impegno, si mettono al lavoro insieme ai ragazzi per consentire loro di prepararsi al meglio agli esami. Per quanto riguarda la riluttanza dei tuoi genitori rispetto al tuo desiderio di cambia- re scuola, ti assicuro che si tratta di qualcosa di molto comune e che, sono certa, ha come unica spiegazione il grande amore nei tuoi confronti e la determinazione a fare il meglio per te. Posso suggerirti di parlare con loro a cuore aperto e di proporgli di prendere un appuntamento con me per un colloquio senza impegno in cui mi limiterò a raccontare loro perché e come, per tanti ragazzi in situazioni simili alle tue, il trasferimento al Leonardi, si è rivelato la scelta certa- mente migliore. Ti auguro ogni bene.

Gentile Nicoletta, sono un bancario che non ama la sua professione e che si trova a svolgerla per il risultato di una scelta molto poco attenta e consapevole del percorso di studi e in particolare della facoltà universitaria. Vorrei evitare che mia figlia inciampasse nel mio stesso errore e, anche per questo, sto valutando di trasferirla da voi. Fa il quarto anno di superiori e la vedo molto confusa e poco motivata rispetto al suo percorso scolastico presente e futuro.

Caro Giulio, il tuo messaggio mi colpisce molto e mi conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’importanza delle molteplici azioni di orientamento che organizziamo per i ragazzi degli ultimi anni dei nostri indirizzi superiori. Nel corso dell’anno i nostri alunni effettuano usci- te presso diverse facoltà universitarie. Iniziative e incontri vengono svolti anche in sede, con la presenza di personale specializzato nell’orientamento proveniente non solo dalle università, ma anche dagli Its, Istituti Tecnici Superiori post diploma che offrono belle opportunità di formazione e ottime prospettive di lavoro. Infine il Leonardi ha in essere una partnership con l’Università Telematica Uni Pegaso, Mercatorum ed E-campus un’alternativa più che valida per chi deve conciliare tempi di studio e di lavoro o per chi vuole frequentare una facoltà non presente sul territorio e non può o non vuole studiare fuori sede. A questo si aggiunge il lavoro del nostro personale docente che sostiene gli studenti in un percorso di crescita anche personale, che li stimola e li incoraggia a riflettere sulle proprie passioni e sulle proprie attitudini. Negli anni ho vissuto in prima persona ragazzi che sono arrivati alla fine del quinto anno con un ottimo livello di consapevolezza, oltre che con le idee chiare sul loro futuro; questo ha consentito loro di tirare fuori una determinazione e una sicurezza in se stessi non scontate per la loro età. Ti aspetto a scuola, se vorrai, insieme ad Emma, per una chiacchierata insieme.

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