Non insegnate ai bambini…ma agli adulti
La morale a volte non serve, la morale a volte ci allontana dalla sostanza, la morale ci rende noiosi. Le lezioni, le prediche valgono sicuramente meno di un esempio (anche tra “grandi”).
Una mano alzata vale meno di un gesto buono o giusto.
Come la voce che quando si fa bassa si mette a disposizione dell’ascolto, del dialogo e della comprensione. Come un adulto che sa stare in silenzio e sa chiedere scusa.
I problemi che non esistono mandati all’aria dalla libertà di una maglietta sporca, una scarpa senza lacci, dei capelli fuori posto. Perché i veri problemi sono altri.
Mettere a posto ma insieme.
Eliminare il pregiudizio.
Coltivare la sensibilità.
Ridere di gusto perché a volte si deve anche piangere. E un adulto che sa piangere poi è ancora più forte.
Ricordarci com’era per ricordarci di essere come dovremmo…e che siamo umani anche noi.
Imparare un tocco che sappia di sicurezza ma anche di leggerezza, un tocco che valga per i cuori piccoli e i cuori grandi.
Perché chi non sa comportarsi tra adulti non sa comportarsi neanche con i bambini (tantomeno con i bambini).
Essere credibili e decisi, conoscendo il valore del rispetto…e che il buonismo è diverso dalla bontà.
Sostenere il coraggio e l’entusiasmo, costruire legami di fiducia.
Una guida con le domande giuste senza il bisogno di avere tutte le risposte.
Che sappia provare empatia oltre il tempo e lo spazio.
Con la naturalezza di un girotondo.
Ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita (Gaber).