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L'editoriale n.127

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In 2000 anni di cristianesimo abbiamo avuto papi che si sono macchiati di sangue con guerre e omicidi, che hanno affamato i fedeli, che hanno coperto preti pedofili e ora fate gli indignati per un buffetto a una rompipalle

Annus Domini 2005: l'anno in cui fu approvata la Costituzione Europea, l'anno in cui fu scoperto il pianeta nano più grande del sistema solare, un gigante di ghiaccio trans-nettuniano a cui fu affibbiato il nome Eris in omaggio alla dea della Discordia, l'anno in cui venne fondato YouTube, anche se nessuno ancora poteva immaginare che avrebbe generato gli youtuber, l'anno in cui entrò in vigore il Protocollo di Kyoto, mentre Greta Thunberg compiva 2 anni, l'anno in cui il Principe Alberto successe a Ranieri di Monaco ma a Monaco non successe niente, l'anno in cui la soap opera della famiglia reale inglese, sempre in bilico fra “Beautiful” e “The Crown” fu scandita dal matrimonio fra il Principe Carlo e la sua amata Camilla Parker Bowles, l'anno in cui Papa Giovanni Paolo II passò a miglior vita dopo 27 anni di Pontificato (e una vita migliore di quella di un Papa deve essere davvero tanta roba), l'anno in cui il Conclave mise a guardia della Chiesa Romana un Pastore tedesco, l'anno in cui per colpa di Bonolis l'Italia scoprì Povia, ma fortunatamente scoprì anche il talento di Simone Cristicchi grazie a “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”, l'anno in cui, dopo aver vinto gli Europei del 2004, la Grecia vinse pure l'Eurovision Song Contest dando vita a una doppietta “calcio & musica” che non avrebbe potuto prevedere neanche Nostradamus sotto acidi, l'anno in cui in Spagna entrò in vigore la legge sui matrimoni omosessuali sanando un'inaccettabile discriminazione nei confronti degli eterosessuali che fino ad allora erano gli unici a dover combattere con il matrimonio, l'anno in cui New Orleans fu messa in ginocchio dall'uragano Katrina e Londra da 4 attentati alle fermate di metro e bus, l'anno in cui nacque Ballando con le Stelle, che nel frattempo essendo ancora in prima serata su RaiUno oggi potrebbe tranquillamente chiamarsi Ballando con i Buchi Neri; ma soprattutto l'anno in cui, sotto la nostra buona stella, nacque Piacere Magazine.

Ebbene sì: da quel 20 gennaio del 2005 sono passati 15 anni. La Juventus non era mai stata in B, l'Italia non era ancora campione del Mondo, il Minimetrò era ancora un buco sotto il Pincetto e non ancora un buco nell'acqua, il Locchi bis aveva da poco iniziato il suo corso e la Regione era un inespugnabile impero rosso dominato dalla prima Zarina.
Ma soprattutto a quel tempo Facebook lo usavano soltanto gli studenti dei college e non i politici. E si stava decisamente meglio.

Ecco, in 15 anni è cambiato il mondo. Noi nel nostro piccolo siamo ancora qua, sempre presenti, felici di avervi fatto compagnia nella buona e nella cattiva sorte.
Un traguardo che non era scontato.
L'editoriale n.127
   
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Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.