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L'editoriale n.125

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In Italia per avere successo in politica o sei pregiudicato o sei spregiudicato

Adesso fate finta di avere un amico che è stato recluso per 3 mesi (mettiamo da metà giugno a metà settembre) nella casa del Grande Fratello. E ora, una volta uscito dalla casa, sta a voi il compito di raccontargli cos'è accaduto nel mondo. Ecco, ne verrebbe fuori qualcosa del genere.
“Ti ricordi Salvini? Il vice-premier e ministro dell'Interno? Bene, adesso fa il deejay al Papeete e organizza raduni di piazza in cui invoca la caduta del governo Conte. Solo che nel frattempo il governo Conte è caduto davvero. E infatti adesso Salvini è all'opposizione”. 
L'amico sembra spaesato ma ti pone una domanda legittima: “Ma se il governo Conte è caduto perché Salvini vuol farlo cadere di nuovo?”


La cosa si fa più difficile del previsto: “Intanto perché non è da tutti far cadere due volte lo stesso premier, potrebbe essere una specie di record, ma soprattutto perché nel frattempo, caduto il Conte I, si è fatto il Conte bis”. 


Ma se Salvini non è più al governo, allora il Conte bis chi lo sostiene?”


“Ti ricordi quelli che dicevano che il M5S era un partito di ignoranti, incompetenti e populisti manovrati come burattini da Grillo e Casaleggio? E ti ricordi quelli che dicevano che il PD era il male da estirpare dalla politica e li accusavano di essere il partito di Bibbiano? Ecco, adesso governano insieme”.


Ma come è possibile?”

“Li ha convinti Renzi”

Ma Renzi non era da sempre contro l'accordo fra PD e M5S?”

“Certo e con lui tutti i renziani duri e puri. La più contraria era la fedelissima deputata umbra, Anna Ascani. Aveva anche lanciato l'hashtag #senzadime”.

Quindi dopo l'accordo immagino che lei sia uscita dal PD...

“No. Lei l'hanno fatta viceministro. Dal PD è uscito Renzi”.


Ora il vostro amico sembra molto confuso. E anche deluso. Ha appena capito che mentre lui era sotto le telecamere della casa, il vero show stava andando in scena a Montecitorio.

Poi ti guarda e come se avesse bisogno di ritrovare certezze ti chiede: “E a Perugia, tutto bene?”

“Certo, a parte le risse tra spacciatori in centro e auto in fiamme in piazza Ansidei tutto benissimo. Ah, anno anche chiesto al Re del cashmere di diventare lo Zar dell'Umbria. Ma questo è un altro discorso”.
L'editoriale n.125
   
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Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.