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Bologna è bella e ci vivrei In evidenza

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Bologna è bella e ci vivrei
Resoconto di un weekend, corto, a Bologna
Ore 14:30, io e Matteo, puntuali come degli orologi svizzeri, partiamo. Direzione Bologna, che dalla regia mi dicono essere in Emilia Romagna. Il viaggio è scandito dalle mie lamentele sull'iPhone che non funziona "se non me lo cambiano in Apple Store glielo tiro", dai racconti di Matteo sugli esami e dalle risa che ci suscita l'arrivo in tangenziale. Inventiamo pure dei simpatici slogan: "Liscia o gassata? Tangenziale!" o "Tangenziale, costriuita intorno a te." perché siamo due persone adulte e molto mature. Ci inventiamo anche delle app simpatiche con funzionalità particolari: quella che tiene traccia degli orari delle prostitute e li memorizza sul calendario, quella che ti dice quando sei sudato, quella che ti ricorda di cambiarti le mutande.

Dopo circa tre ore di nonsense e risate, arriviamo a Bologna, che è buia, ma quel buio un po' luminoso che ci piace lo stesso. E poi ci sono i portici, che rendono tutto più romantico, anche i cantieri in strada e gli operai in canottiera bianca.

Matteo si fida perché sa che ormai sono adulta e indipendente, e mi dà indicazioni per raggiungere l'Apple Store in solitaria e io mi avventuro per il centro di Bologna. In realtà di avventuroso non c'è proprio nulla, non mi perdo nemmeno una volta e in un paio d'ore sono andata e tornata, con un iPhone nuovo, grazie al cielo. Una felicità da materialista dei giorni nostri mai provata prima.

Dopo una gioia così grande, poteva mancarne un'altra? Il cibo. Io e Matteo decidiamo, dopo attente analisi deduttive, di andarci a mangiare una pizza che poi diventa antipasto, pizza e dolce perché non possiamo farci mancare nulla. Torniamo a casa subito dopo cena e, come le vecchie coppie, guardiamo la televisione a letto. Matteo russa e dice che russo anche io, ma noi non gli crediamo.

La mattina dopo è giornata d'esame per Matteo, studente modello all'Università di Bologna, io invece dormo fino a tardi e mi alzo solo per uscire a fare un po' di foto per Instagram, perché ci vogliono priorità nella vita. Così vedo le torri, il Nettuno, i portici, le nuvole, il sole e i cantieri.

Appena Matteo mi raggiunge, pensiamo subito al cibo perché mangiare non è importante, è l'unica cosa che conta. E così non ci facciamo mancare la piadina, ma nemmeno il gelato.

Ripartiamo subito dopo pranzo per Perugia, con la pancia piena e la testa vuota, mentre riprendiamo la tangenziale e torniamo a ridere un po'.


 

Bologna è bella e ci vivrei
   
Chiara Peccini

Classe 1990, bionda dal 2012, filosofa a tempo perso e blogger in erba. Alla costante ricerca del senso della vita, nel frattempo faccio cose e vedo gente.