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Grande successo per Dancity 2023

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Nonostante il maltempo, il festival non ha deluso, portando a Foligno la qualità che ci si aspettava
Come ogni anno, con grande piacere e immensa soddisfazione, vi raccontiamo quello che è avvenuto nelle tre notti che trasformano Foligno nel "centro del mondo" della sperimentazione musicale elettronica. 

Togliamoci subito di torno l'unica nota negativa di tutto il festival: il maltempo. Purtroppo a causa di questo è stata forzatamente variata la location, da Villa Fabri di Trevi all'Hangar di Foligno. 

In un nostro articolo di pochi giorni fa parlavamo proprio del festival boutique, un punto fermo dell'organizzazione Dancity. Quindi posti straordinari, unici, cibo di alta qualità e musica che è quasi impossibile da ascoltare in altri luoghi in Italia. Una ricetta indiscutibilmente perfetta.

A causa del maltempo la location però è stata modificata. Tutti all’Hangar, nella zona industriale di Foligno. Un posto adatto, certamente, a fare musica e ad ascoltarla, allo stesso tempo indubbiamente tutt'altra cosa rispetto a Villa Fabri. 

Sottolineiamo l'aspetto positivo, la capacità di modificare tutta l'organizzazione, poche manciate di ore prima della partenza del Festival. Okay, auguriamoci di poter assaporare Villa Fabri nell'edizione del prossimo anno!

 
Detto questo vediamo che cosa è successo di veramente unico e straordinario, dal punto di vista artistico, nelle 3 serate. Come sempre vi raccontiamo una selezione di artisti, per ogni data, tratti dal lungo elenco di ogni notte.


Serata numero 1 - giovedì 1 giugno

Nadia Struiwigh
un'artista olandese, inaspettato il suo approccio personale alla composizione musicale.

Nadia infatti ha una visione molto intima del rapporto con la musica, ha dichiarato che suona ogni giorno e, come in un diario, esprime le sue sensazioni attraverso i suoni che genera dalle sue macchine. La sua esibizione è stata fantastica. Ragnatele e tessiture di sequenze dal forte odore analogico, poche concessioni al ritmo fine a se stesso. La sapiente e volontaria ricerca di una ritmica che fosse, anche lei, figlia solo dei suoi flussi di coscienza.


 

Coby Sey produttore, DJ, cantante londinese.

Una delle performance spiazzanti in un festival come il Dancity. Anche l'impatto visivo era distante da quello a cui siamo abituati di fronte a questo palco. Un quartetto di musicisti dal colpo d'occhio molto jazz: batteria chitarra, basso, sassofono, addirittura un vibrafono... La pozione magica che ne è scaturita è stata un ribollire di free jazz, strappi elettronici, esternazioni di improvvisazione ed esplosioni solistiche. Anche frangenti in cui l'artista, solo sul palco, ha usato il basso elettrico in strumming, come un cantautore con la sua chitarra. Molto potente.


Nella Selezione della serata numero 1, altra artista degna di nota è stata l'olandese DJ Marcelle

Un "physique du Role" assolutamente disorientante. A colpo d'occhio sembrerebbe una intellettuale professoressa di inglese. In realtà è un’eclettica espressione della contemporaneità più aperta e meno catalogabile. Si definisce avantgarde techno bass. Il suo set è l'incrocio di un intero mondo di suoni e ritmi. Non è certo una ragazzina DJ Marcelle, per questo rammenta bene, e cita, anche momenti storici che hanno rivoluzionato la musica contemporanea, come la nascita del punk. Ha vissuto questi passaggi irrinunciabili della musica del novecento, quando ragazzina lo era davvero. Tutto ciò, unito al fatto di avere una collezione dichiarata di circa 20.000 dischi, ci fa capire perché un suo concerto è un'esplosione di inverosimile ed inaspettato Molti gli spruzzi di etnico, del resto la nostra simpatica signora è anche lifetime resident DJ al festival ugandese Nyege Nyege, posizione irraggiungibile per la maggior parte dei dj che potrebbero essere suoi figli, ma forse anche suoi nipoti! 

 


Serata numero 2 - venerdì 2 giugno

La nostra selezione parte con Mikky Blanco.

Arduo compito trovare una definizione anche per questo artista. Se dovessimo obbligatoriamente scegliere un solo termine, banalmente si potrebbe definire un rapper. In realtà la sua è una performance dove l'aspetto teatrale, la fisicità, il rapporto con lo spazio è il perno. La sua parabola artistica è iniziata in teatro, lui stesso dichiara di aver cominciato ad esistere musicalmente solo a 25 anni. È conosciuto anche per il suo attivismo nel mondo lgbtq. Mikky prima fa spostare le persone, le dispone in circolo, in modo che tutta la sala diventi il suo palco. Poi recita, urla, si rotola in mezzo alla sala. Sale su delle pedane, salta, scivola di schiena sulle scale dei 2 palchi. Il tutto gemendo, recitando, su terreni sonori anch'essi poco catalogabili. L'esibizione è stata vulcanica. Il pubblico ha reagito in perfetta sintonia, partecipando, rispondendo alle sue frasi. Mikky ha voluto anche salutare, a suo modo, l'italianità... accennando il ritornello "A far l'amore comincia tu" della Carrà! 


Rival Consoles 

È il nome d'arte di un musicista britannico, attivo già dal 2007. Produce un’elettronica di grande raffinatezza, realmente sperimentale, le concessioni al ritmo, alla fisicità e all'attrazione verso il movimento nello spazio è calibrata, ricercata, sospirata, attesa e bramata, mai scontata. Il suo è un minimalismo techno arricchito ed impreziosito da una ambient rinnovata, respirata, trasformata in onde cerebrali allo stesso tempo intimistiche e coinvolgenti. 

 

Coco Em è la terza artista nella nostra selezione. Secondo lo stile, unico, del Dancity è lei che comincia a spingere di più verso il ritmo della notte. È il momento di passaggio tra la fase più sperimentale della serata a quella più muscolare. Quindi l'anello di congiunzione tra i diversi materiali di questa catena che dura una notte intera. Il suo è un Beat più potente e profondo, fluidificato da forti sconfinamenti nell'afro. 

 

E arriviamo alla serata 3, sabato 3 giugno

 

Iniziamo con l'artista uruguaiana Lila Tirando A Violeta. 

Una delle più eccitanti scoperte del mondo electro negli ultimi anni. Anche lei assolutamente indefinibile, un set di irrefrenabile ricerca sonora, ritmica ed anche armonica. Le influenze sono molte e di grande ricchezza nella assoluta variabile che è la variabilità!

 

Pelada è un duo canadese composto dalla cantante Chris Vargas e dal produttore Tobias Rochman. Si sono creati un nome e uno spazio unici nella scena della musica elettronica mondiale negli ultimi 10 anni. Apprezzatissimo il loro live. Punteggiato, sottolineato arricchito e potenziato da un grosso lavoro di video arte proiettata alle loro spalle. Un insieme ammaliante ed emozionante che ha avviluppato tutta la platea e il pubblico pronto a reagire a questo uragano di stimoli emotivi. 

 


Chiudiamo la nostra selezione con il b2b tra Dj Ralf e Leo Mars due indiscussi protagonisti delle scene più evolute del DJing mondiale fin dagli... anni 80! Entrambi hanno calcato le console di Club che hanno fatto la storia della Techno dance italiana nel mondo. Dj Ralf giocava in casa, notoriamente abita nella provincia di Perugia. Era evidente il suo forte legame con i ragazzi sulla pista che riconoscevano le sequenze e cantavano in coro alcuni suoi "brani". Certamente il momento più DJStar del Festival.


 

Tanti altri nomi hanno popolato queste tre superlative notti. L'invito per chiunque stia leggendo è quello di partecipare assolutamente alla prossima edizione. Confidiamo sul fatto ci sia quella invernale come avvenuto negli ultimi due anni e che il prossimo anno possiamo tutti tuffarci nella bellezza di villa Fabri.  Alle prossime sperimentazioni, al prossimo Dancity!

Grande successo per Dancity 2023
   
Pubblicato in Musica
Paolo Sciamanna

Di giorno: Blogger, Youtuber, formatore, esperto di linguaggio del corpo, marketing, tecniche di vendita.
Di notte: alla possibile ricerca di musiche impossibili.