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Sport ed eSport: i simulatori sportivi nel videogaming competitivo

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Il 2023 è stato un anno particolarmente importante per il videogioco


Non tanto per i suoi numeri in costante crescita, la cui regolarità ormai non desta alcuna sorpresa, e nemmeno per il numero di titoli usciti in commercio, enorme tra iniziative culturali e titoli blockbuster. Il 2023 è stato un anno importante soprattutto per gli eSport, nicchia videoludica nella quale sport e videogiochi si uniscono e il videogioco competitivo diventa un evento sportivo. L’avvenimento più importante è stata senza dubbio quella che molti appassionati hanno ribattezzato come la prima edizione delle Olimpiadi dei Videogiochi: le Olympic Esport Series, il primo torneo di videogaming competitivo organizzato dal CIO, si sono tenute a Singapore lo scorso giugno. Come spesso accade, a margine dell’evento non sono mancate le occasioni per le immancabili polemiche: tra queste, la natura dei videogiochi protagonisti della rassegna.

Gli organizzatori, infatti, hanno selezionato un ventaglio di titoli di varia natura, ma tutti appartenenti allo stesso genere: quello dei simulatori sportivi. Titoli basati sull’automobilismo, sul ciclismo, sul tennis o sulla vela sono stati al centro dei vari incontri, suscitando le polemiche della community di videogiocatori: secondo questi infatti una selezione del genere non è in grado di restituire l’immagine della scena eSport, dandone uno spaccato scarsamente rappresentativo. Rimostranze, in effetti, non certo campate per aria: dalla rassegna sono stati esclusi dozzine di titoli importantissimi della scena eSport: MOBA come DOTA 2, shooter come Call of Duty, battle royale come Fortnite, strategici in tempo reale come Age of Empires, e gli esempi potrebbero continuare. Perché, dunque, l’idea di videogaming competitivo continua, in molti frangenti, a essere così collegata a quella di videogioco basato su uno sport?

Una prima risposta può essere vista nel fatto che, in effetti, moltissimi eSport continuano a mantenere rapporti profondi con i giochi di cui sono rappresentazione: ovviamente, la maggior parte di questi sono discipline sportive. È per esempio il caso del poker: le piattaforme online a cui oggi è associato hanno avuto il merito di capitalizzare l’enorme successo del gioco in un momento nel quale emergevano i suoi aspetti più sportivi, percorrendo una strada che ha portato il poker online a poter essere considerato un eSport persino in anticipo sui tempi. Grazie anche alla completezza dell’offerta sulle piattaforme, che a stanze di gioco affiancano contenuti che forniscono consigli, riassumono i punteggi e raccolgono curiosità, il poker online è diventato la versione eSport del classico gioco di carte, praticato in veste di evento sportivo fin dagli anni ’70: da esso inoltre sono passati e passano regolarmente tantissimi giocatori professionisti, volti noti dei tornei “tradizionali” svolti in presenza. I legami tra sport e videogiochi che li rappresentano, insomma, spesso emergono nel fatto che gli atleti sono i medesimi.

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Bisogna inoltre tenere in conto che, nonostante l’enorme popolarità degli eSport, la loro piena sovrapposizione a una disciplina sportiva non è un percorso che ancora si può dire compiuto. Facendo un paragone, basti pensare alle resistenze che ancora oggi, in molti casi, accompagnano atleti come piloti di sport motoristici: non è certo raro sentire opinioni per le quali la macchina conti più del pilota, e se tale osservazione può anche essere compresa troppo spesso si tratta di un modo per ridimensionare il peso sportivo di un pilota. Lo stesso potrebbe dirsi di un videogiocatore, la cui veste sportiva rispetto a un pilota è ben più giovane. In tal senso, dunque, non sorprende che le più alte sfere dello sport mondiale, approcciandosi agli eSport, abbiano scelto di farlo con un passo prudente cominciando dagli eSport basati su videogiochi sportivi. In tal modo, pur lasciando da parte un’importantissima parte del mondo del videogioco competitivo, questo inizia a essere rappresentato sotto il patrocinio di organizzazioni sportive in senso tradizionale: solo il futuro potrà dire se altri videogiochi di tema non sportivo potranno seguire questa strada, o se il concetto di eSport rimarrà vincolato all’attività rappresentata.

Quello degli eSport è un percorso del quale, ancora, non si vede un traguardo: nonostante i tanti progressi fatti la strada è ancora lunga, e le polemiche in un senso o nell’altro continueranno a emergere. Ecco perché appare errato enfatizzare o criticare l’importanza dei simulatori sportivi nel videogaming competitivo: che piaccia o meno ne sono parte fondamentale, ed è ancora presto per dire se la loro importanza sarà di ostacolo ai futuri progressi degli eSport.

 

 

Sport ed eSport: i simulatori sportivi nel videogaming competitivo
   
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